Valutazione d’azienda

Valutazione d’azienda

Dare un valore al proprio business. Si tratta di una delle tematiche più importanti e significative degli ultimi anni. Può accadere che, per svariati motivi, legati soprattutto ad esigenze strategiche, si debba valutare la propria azienda.

Pensate, ad esempio, ad un imprenditore o ad un’imprenditrice che, dopo aver avviato una startup innovativa che ha riconosciuto un buon successo nel mercato, viene contattato da un fondo di investimento interessato ad acquisire la sua azienda.

A questo punto due domande sorgono spontanee: come attribuire un valore alla propria azienda? Cosa significa attribuire un valore alla propria azienda?

Attribuire un valore alla propria azienda significa valutare il complesso di beni materiali e non materiali di cui essa è titolare.

Veniamo ora agli aspetti tecnici: come si valuta un’azienda? Dovete sapere che esistono moltissimi metodi, l’utilizzo dell’uno a discapito dell’altro dipende da numerose variabili tra cui il settore in cui l’azienda opera, la fase di vita della società oggetto di valutazione e le future possibilità di sviluppo della quota di mercato e dei prodotti o servizi che genera.

Come funzionano i metodi di valutazione d’azienda più comuni?

  1. Il metodo patrimoniale, largamente condiviso dalla prassi, prevede la valutazione dell’azienda in funzione dei propri assets. Attraverso questo metodo si procede con la valutazione dei singoli beni posseduti e con la conseguente assegnazione del loro relativo valore corrente (di mercato).
  2. Il metodo reddituale, invece, propone di valutare un’azienda sulla base delle proprie capacità di produrre reddito futuro. Infatti, tale metodo si basa sul principio di reddittività, secondo il quale un’azienda è redditiva (e quindi ha valore) se è in grado di produrre reddito nel lungo periodo. Il valore dell’impresa sarà quindi determinato dalla somma dei redditi attualizzati.
  3. Il metodo misto (o metodo di stima autonoma dell’avviamento) consiste in un mix tra i primi due, combinando in tal modo le caratteristiche di oggettività e verificabilità proprie del metodo patrimoniale con quelle di razionalità e reddittività futura proprie di quello reddituale.
  4. Il metodo finanziario (o Discounted Cash Flow) punta alla determinazione dell’equity mediante l’analisi dei flussi di cassa presenti e futuri attualizzati mediante uno specifico tasso, opportunamente attualizzato.
  5. Il metodo dei multipli, infine, si può considerare come un metodo di controllo che verifica se il valore di un’impresa sia o meno allineato con i valori delle altre imprese che operano nello stesso settore e con caratteristiche simili.

I metodi di valutazione sopra indicati non sono liberamente intercambiabili: l’utilizzo di un metodo non adatto, infatti, può compromettere la valutazione riportando ad un risultato non in linea con la realtà. Solamente un professionista potrà stabilire quale sia la scelta migliore per l’azienda oggetto di valutazione, tenendo presente i punti di forza e di debolezza di ciascun metodo.

Allo Studio Baracco Fornasiero i nostri professionisti rimangono a tua disposizione per approfondire l’argomento.

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