Il sistema di certificazione della parità di genere, aderendo allo spirito dall’agenda ONU 2023, rientra nella Missione 5 “Inclusione e Coesione” del PNRR allo scopo di promuovere una maggiore inclusione delle donne nel mercato del lavoro, garantendo opportunità paritarie per tutti i collaboratori e favorendo un’equa cultura organizzativa.
Basti pensare che nel report 2023 del Global Gender Gap, prendendo in considerazione lo spaccato della partecipazione e delle opportunità economiche che le donne hanno nel nostro Paese, siamo classificati al 104° posto (su 146 paesi): vi è sicuramente un miglioramento, rispetto al 110° posto dell’anno precedente, ma è – in ogni caso – un dato non particolarmente incoraggiante considerando che ci collochiamo nella parte bassa della classifica.
Per migliorare tale situazione, gli obiettivi del PNRR vengono perseguiti attraverso interventi diretti di sostegno all’occupazione e all’imprenditorialità femminile nonché, indirettamente, per mezzo del potenziamento dei servizi educativi per i bambini e di alcuni servizi sociali, allo scopo di garantire l’effettivo equilibrio tra vita professionale e vita privata.
I dati Censis rilevano che il tasso di occupazione delle donne con figli è pari al 58,6%, quello degli uomini con figli all’89,3%. Il divario a scapito delle donne è di -30,7 punti percentuali, mentre in Germania è pari a -17,4, in Francia a -14,4, in Spagna a -19 e in Grecia a -29,1.
Tra gli scopi del PNRR vi è quello di raggiungere, entro il 2026, l’incremento di cinque punti nella classifica dell’Indice sull’uguaglianza di genere elaborato dall’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere (EIGE) – nel 2020 l’Italia era al quattordicesimo posto nella classifica dei Paesi UE-27 –, con l’auspicio di rientrare tra i primi dieci paesi europei nei prossimi dieci anni.
Tale traguardo è raggiungibile ponendosi due obiettivi:
- M5C1-13 Ottenimento della certificazione della parità di genere da parte di almeno 800 imprese, di cui almeno 450 di dimensioni micro, piccole e medie entro giugno 2026
- M5C1-14 Ottenimento della certificazione della parità di genere da parte di almeno 1000 imprese sostenute attraverso l’assistenza tecnica entro giugno 2026.
A tale scopo l’Ente Nazione di Normazione UNI nel 2022 ha pubblicato un documento tecnico UNI/PdR 125:2022 – Certificazione della Parità di Genere fornendo una guida alle aziende per favorire la riduzione delle differenze di genere: l’adozione di tale certificazione prevede un principio di premialità che si realizza con l’introduzione di meccanismi di incentivazione tramite l’esonero dal versamento di una percentuale dei complessivi contribuiti previdenziali nonché la possibilità di accedere a contributi per agevolare la certificazione.
La prassi UNI/PdR 125:2022 prevede l’adozione di specifici indicatori, i c.d. Key Performance Indicator (KPI), in relazione a 6 aree di valutazione per le differenti variabili che contraddistinguono un’organizzazione inclusiva e rispettosa della parità di genere:
- Cultura e strategia (15%)
- Governance (15%)
- Processi Human Resources (10%)
- Opportunità di crescita e inclusione delle donne in azienda (20%)
- Equità remunerativa per genere (20%)
- Tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro (20%)
Ad ogni area viene attribuito un peso percentuale, per un totale pari a 100: per ottenere l’accesso alla certificazione da parte dell’ente accreditato è necessario ottenere il punteggio minimo complessivo del 60%, la certificazione ha validità triennale ed è soggetta a costante monitoraggio.
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