Negli ultimi anni l’accesso al credito è diventato estremamente difficoltoso e oneroso, per questo motivo le società hanno iniziato ad affidarsi a strumenti di raccolta di capitali alternativi rispetto ai tradizionali canali intermediati da investitori professionali come le banche.
Uno degli strumenti alternativi che negli ultimi anni sta diventando sempre più popolare è il crowdfunding, termine composto da crowd, folla, e funding, finanziamento.
Cos’è il crowfunding?
Si tratta di una forma di reperimento di risorse finanziarie che è stata introdotta e disciplinata in Italia con il Regolamento sulla raccolta di capitali di rischio tramite portali on-line, adottato dalla Consob. In parole semplici, è uno strumento di finanziamento collettivo che consente di raccogliere denaro da più persone, fisiche o giuridiche, per finanziare la realizzazione di progetti imprenditoriali di diversa natura mediante l’utilizzo di specifici piattaforme web, noti come “portali”.
Ad oggi esistono numerosi portali dedicati al crowdfunding: gli interessati possono registrarsi e accedervi per presentare la propria campagna (debitamente corredata da una serie di documenti, tra cui il Business Plan) oppure investire in altri progetti.
Come funziona il crowfunding?
La campagna di raccolta del capitale d’investimento viene realizzata mediante un’offerta al pubblico per un corrispettivo che non può superare gli 8 milioni di euro e per un tempo limitato (ad esempio 3 mesi, 6 mesi, 9 mesi…).
Si distinguono quattro modelli di crowdfunding:
– reward crowdfunding, in cui la società lancia un progetto e l’investitore ottiene una ricompensa non monetaria, come ad esempio il prodotto in anteprima;
– donation crowdfunding, il quale non prevede alcuna forma di ricompensa o riconoscimento poiché l’investitore finanzia l’iniziativa a titolo di liberalità;
– lending crowdfunding, che prevede una remunerazione sotto forma di interesse sulla somma prestata per gli investitori che decidono di puntare sul progetto;
– equity crowdfunding, con cui gli investitori entrano a far parte della compagine della società finanziata ottenendo una quota di partecipazione agli utili.
Chi può presentare l’offerta di investimento?
Inizialmente tale strumento era riservato alle sole start-up innovative. Successivamente l’accesso è stato ampliato anche alle PMI innovative e, dal 2017, è stata estesa la possibilità di ricorrere all’equity crowdfunding a tutte le PMI.
Caricare un’offerta di investimento in un portale di crowfunding non è semplice. È necessario appoggiarsi a dei professionisti per produrre la documentazione economica, legale e finanziaria richiestaper informare gli investitori circa l’accesso, le modalità, i tempi dell’investimento e degli altri dati finanziari come il rischio e il ROI dell’operazione.
Allo Studio Baracco Fornasiero i nostri professionisti rimangono a tua disposizione per approfondire l’argomento.